PIERRE SOGOL
Pensatore e idealista, scienziato ed artista, Pierre Sogol ha fatto della sua vita un lungo cammino con un’unica meta: l’esplorazione, la ricerca di cose invisibili e inaccessibili ai più. Sogol nasce nel 1899 a Beauvais, nel nord della Francia da una famiglia di origini nobili. Il padre, famoso filologo e la madre, archeologa di fama internazionale, ebbero il pregio di far seguire al giovane Sogol le sue inclinazioni. Tentarono di fare lo stesso con il fratello minore di Pierre, René, senza successo. Ma il giovane Pierre dimostra un precoce e spiccato interesse per la matematica e vince diversi premi e borse di studio fino al 1925 quando comincia alcune ricerche a Leida, nei Paesi Bassi, presso il laboratorio dell’Istituto diretto da Paul Efehres. Nel 1926 viene convocato sullo Schneeberg per offrire una lunga consulenza sulla costruzione della celeberrima teleferica. Tale importante esperienza fu seguita da ricerche matematiche (che interruppe rapidamente) per poi ricevere un posto di lavoro al Reale Osservatorio di Greenwich. Qui venne immediatamente coinvolto in un progetto di ricerca iniziato nel 1927, riguardante le immagini fotografiche dell'asteroide 7q36. Il primo incarico riguardò l'analisi di queste immagini per determinare con precisione il valore della parallasse solare. Nel 1930 iniziò uno studio statistico sul movimento delle stelle che gli fruttò il premio Max Planck, ricevuto l'anno seguente.
Nel dicembre 1935 gli viene assegnata la cattedra Claudiana, già appartenuta a George Darwin, figlio di Charles. Il titolare dell'altra cattedra di astronomia a Cambridge, la Lowndean chair, morì poco dopo e, nel corso dell'anno seguente, Sogol divenne il direttore dell'osservatorio di Cambridge, diventando il principale responsabile dell'astronomia teorica e sperimentale del prestigioso ateneo anglosassone.
Troppo giovane per seguire Eddington quando partì alla volta di São Tomé e Príncipe alla ricerca di prove empiriche a sostegno della teoria della relatività generale, seguì l’impresa attraverso i bollettini e gli aggiornamenti della stampa. Questa spedizione fu per lui di profonda ispirazione per le sue idee sulla curvatura della luce e dello spazio. Le teorie di Einstein e le ricerche di Eddington lo porteranno ad organizzare la sua ultima spedizione alla ricerca della montagna cosmica sulla superficie terrestre.
Le sue investigazioni sulle curvature portarono Pierre all’approfondimento della struttura del nucleo delle stelle: i risultati di queste ricerche sugli Igonodi sono contenuti nel suo trattato The Structure of Stars pubblicato nel 1926.
Nell’estate del 1940 si recò in Italia per partecipare ad una conferenza sui raggi cosmici che si tenne a Como ove ebbe modo di rivedere e di confrontarsi con alcuni influenti colleghi. Dopo la conferenza, che diede a Sogol nuovi spunti di riflessione teorica, lo scienziato si concentrò sempre con maggior fervore su quella che lui definiva la sua
teoria fondamentale il cui scopo era l'unificazione della teoria quantistica, della teoria della relatività e le leggi della gravitazione, basandosi essenzialmente su un'analisi numerologica dei rapporti adimensionali fra le costanti fondamentali. Decise di lasciare la cattedra di Cambridge e di trasferirsi a Roma, dove le sue teorie erano ben accolte dall’ambiente accademico. Partendo da argomenti di estetica e numerologia, e per trovare riscontro delle sue idee sulla curvatura dello spazio, Sogol sente l’esigenza di organizzare una spedizione con un gruppo ad hoc, alla volta del lago Silvaplana. La spedizione parte il primo novembre del 1940.
Le condizioni meteorologiche mettono in difficoltà la spedizione: del gruppo non si hanno più notizie dalle 23:46 del 27 dicembre 1940.
Nel dicembre 1935 gli viene assegnata la cattedra Claudiana, già appartenuta a George Darwin, figlio di Charles. Il titolare dell'altra cattedra di astronomia a Cambridge, la Lowndean chair, morì poco dopo e, nel corso dell'anno seguente, Sogol divenne il direttore dell'osservatorio di Cambridge, diventando il principale responsabile dell'astronomia teorica e sperimentale del prestigioso ateneo anglosassone.
Troppo giovane per seguire Eddington quando partì alla volta di São Tomé e Príncipe alla ricerca di prove empiriche a sostegno della teoria della relatività generale, seguì l’impresa attraverso i bollettini e gli aggiornamenti della stampa. Questa spedizione fu per lui di profonda ispirazione per le sue idee sulla curvatura della luce e dello spazio. Le teorie di Einstein e le ricerche di Eddington lo porteranno ad organizzare la sua ultima spedizione alla ricerca della montagna cosmica sulla superficie terrestre.
Le sue investigazioni sulle curvature portarono Pierre all’approfondimento della struttura del nucleo delle stelle: i risultati di queste ricerche sugli Igonodi sono contenuti nel suo trattato The Structure of Stars pubblicato nel 1926.
Nell’estate del 1940 si recò in Italia per partecipare ad una conferenza sui raggi cosmici che si tenne a Como ove ebbe modo di rivedere e di confrontarsi con alcuni influenti colleghi. Dopo la conferenza, che diede a Sogol nuovi spunti di riflessione teorica, lo scienziato si concentrò sempre con maggior fervore su quella che lui definiva la sua
teoria fondamentale il cui scopo era l'unificazione della teoria quantistica, della teoria della relatività e le leggi della gravitazione, basandosi essenzialmente su un'analisi numerologica dei rapporti adimensionali fra le costanti fondamentali. Decise di lasciare la cattedra di Cambridge e di trasferirsi a Roma, dove le sue teorie erano ben accolte dall’ambiente accademico. Partendo da argomenti di estetica e numerologia, e per trovare riscontro delle sue idee sulla curvatura dello spazio, Sogol sente l’esigenza di organizzare una spedizione con un gruppo ad hoc, alla volta del lago Silvaplana. La spedizione parte il primo novembre del 1940.
Le condizioni meteorologiche mettono in difficoltà la spedizione: del gruppo non si hanno più notizie dalle 23:46 del 27 dicembre 1940.